Vite dei Santi
i nostri modelli e protettori

Bouquet spirituale:

15 novembre

Sant’Alberto Magno
Sant’Alberto Magno

Sant’Alberto Magno
Vescovo e Dottore della Chiesa
(1193-1280)

Alberto nacque a Lauingen (Baviera) verso il 1206. A sedici anni uno zio lo condusse a Padova perché completasse i suoi studi universitari. Qui incontrò il superiore generale dei domenicani, il beato Giordano di Sassonia, che lo avvio alla vita religiosa.

Nel 1229 Alberto vesti l’abito dei frati predicatori e fu mandato a Colonia, dov’era la scuola più importante dell’Ordine. Vero genio enciclopedico, fu in grado di spaziare con straordinario acume nei più differenti campi dello scibile umano, dalle scienze naturali a quelle speculative. L’interesse universale per la cultura, secondo lo spirito dell’epoca nella quale la filosofia scolastica raggiunse la massima fioritura, convisse in perfetta armonia con l’impegno ascetico della perfezione interiore: «Signore Gesù, — pregava — invochiamo il tuo aiuto per non lasciarci sedurre dalle vane parole tentatrici sulla nobiltà della famiglia, sul prestigio. dell’Ordine, su cid che la scienza ha di attrattiva».

Insegnò a Hildesheim, a Friburgo, a Ratisbona, a Strasburgo, a Colonia e a Parigi. Ebbe tra i suoi alunni San Tommaso d’Aquino, di cui indovinò le grandi doti di pensatore. Eletto Superiore provinciale della Germania, abbandono la cattedra parigina e volle essere costantemente presente nelle comunità affidate alle sue cure e percorse a piedi le regioni germaniche, mendicando lungo il tragitto il cibo e un ricovero per la notte. Convocato a Roma, dovette accettare la nomina a vescovo di Ratisbona. Divenne proverbiale il suo totale distacco dagli agi che l’alta carica poteva assicurargli: «Nelle sue casse non c’era uno scudo, non una goccia di vino nella botte e una manciata di grano nel suo granaio».

Resse la diocesi due anni soltanto, poi chiese ed ottenne di essere esonerato dall’incarico, tornando a vivere la vita comune nel suo convento di Würzburg e ad insegnare a Colonia. Ormai vecchio e stanco, per prepararsi a ben morire, si fece erigere la tomba, davanti alla quale tutti i giorni si recava a recitare l’Ufficio dei defunti. Mori a Colonia il 15 novembre 1280. Canonizzato nel 1931, Pio XII lo proclamo patrono dei cultori di scienze naturali. Ha meritato l’appellativo di Grande e di «Dottore universale».

Mario Sgarbossa-Luigi Giovannini, Il Santo del giorno, Milano, Edizioni San Paolo, editore, 1997

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